Spalletti: "Voglio restare e vincere"

Il tecnico dell'Inter: "Ci vuole una reazione forte e immediata"

1519208725372_GettyImages-916995838.jpgIl momento non e' semplice, ma la voglia di lottare e ritrovarsi e' enorme e l'entusiasmo per l'avventura nerazzurra e' quella di inizio stagione. Luciano Spalletti parla di se' e della sua Inter in una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport.

"L'ottimo precampionato e l'esaltante partenza di campionato mi hanno dato modo di provare subito l'entusiasmo dei nostri tifosi, un calore travolgente che in un attimo ti tinge di nerazzurro da capo ai piedi - dice l'allenatore toscano -. Vedere i nostri tifosi sofferenti e preoccupati per i risultati di questo periodo e' un qualcosa che mi fa veramente stare male e allo stesso tempo mi carica tantissimo perche' sento fortemente di voler a ogni costo il bene di questa squadra".

Nessun rimorso per aver accettato la panchina nerazzurra. "Oggi risponderei con un si' ancora piu' convinto, con "s" maiuscola. In questi 7 mesi ho avuto la possibilita' di vedere le cose da dentro e di conseguenza di capire ancora meglio tutte le situazioni. Potremmo dire che e' come quando devi ristrutturare una casa: viene fatta un'analisi, una stima dei lavori da fare basandosi molto sull'esperienza, ma e' solo a lavori in corso che capisci quali sono tutti gli interventi precisi da fare".

Difficile dare un voto al suo lavoro a stagione in corso, ma Spalletti non si sottrae. "Potrei considerare una prima parte del campionato da 9 e una seconda parte da 4, ma il commento sotto sarebbe sempre lo stesso per entrambi i periodi: ho dato tutto quello che avevo ogni giorno. In caso di raggiungimento della Champions mi darei 10, il massimo. Se non ce la facessimo, il voto lo potrei dare dopo aver visto come non e' stata raggiunta e chi e' arrivato davanti".

Secondo Spalletti "le maggiori difficolta' nascono dai continui paragoni con i problemi degli anni precedenti che portano a pensare che non ci si possa far niente se non aspettare che sia passata la tempesta. Quando invece noi avremmo bisogno di reazioni forti e immediate. Frenavo quando eravamo primi, ancora di piu' adesso quando qualcuno pensa che siamo tutti da buttar via. Ho una conoscenza profonda delle persone che compongono questa societa' e posso dirvi che l'unico loro obiettivo e' il bene dell'Inter".

Di mercato non ne parla, ma se gli chiedono di Nainggolan..."E' adatto per il tipo di calcio di qualsiasi allenatore. l'Alieno e' fatto di un'altra pasta". Per lui per colmare il gap con Juve e Napoli ("meriterebbero entrambe lo scudetto") l'Inter dovra' avere "la stessa continuita' di risultati. La competenza professionale, insieme a un livello di sforzo e di lavoro continuativo fuori dal comune, e' l'ingrediente che separa la realta' dal sogno".

Contento delle qualita' tecniche e morali di Rafinha ("chiama "fratello" ogni compagno e gia' questo e' esempio da seguire"), Spalletti non sembra preoccupato del corteggiamento delle grandi d'Europa nei confronti di Icardi: "lui non e' di quelli che amano cambiare senza aver... lasciato il segno a livello di squadra".

E il suo di futuro? "Lavoro ogni giorno con il massimo impegno per poter restare all'Inter il piu' a lungo possibile, magari raggiungendo anche qualche risultato importante". E se lo chiamasse la Figc? "Il mio futuro in questo momento e' riportare l'Inter in Champions. L'uomo giusto per l'Italia e' Ancelotti. Ha il tutto che piace a tutti. Il sogno della mia carriera? Poter giocare una partita a scopa su un aereo con il presidente della Repubblica nel viaggio di ritorno dopo aver vinto una finale".

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  • pubblicato21.02.2018
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