Russia - Egitto 3-1

1529439441521_RussiaEgitto14.jpgBattendo l'Egitto, i padroni di casa non solo hanno la qualificazione virtualmente in tasca, ma hanno dimostrato di saper giocare a calcio. Così, a San Pietroburgo, quello che sarebbe dovuto essere il girone della noia grazie alla nazionale russa si è al contrario confermato come una garanzia di emozioni tra autogol, rigori e ritmi da finale di Champions.

La Russia parte subito forte e si muove in modo spigliato nella metà campo egiziana. Alexander Golovin, ormai ufficialmente il fantasista della nazionale, ha presto un'occasione da fuori area ma non riesce a imprimere alla sfera la necessaria rotazione. L'Egitto, in difficoltà a causa delle fisicità dei russi, risponde però con un buon contropiede al 12' e Trezieguet fallisce di un soffio un mezzo pallonetto. I ragazzi di Hector Cooper a quel punto spingono e si guadagnano una serie di calci d'angolo ma senza concretizzare l'assalto.

I russi, che ora paiono un po' in bambola, in realtà riescono a ritrovare la lucidità in fretta e prima ci provano con una sciabolata di Cherishev (sopra la traversa) e poi con una ripartenza della troika Golovin-Cherishev-Dzyuba, che paiono aver trovato ormai il feeling sul campo e dialogano che è una bellezza. Il fraseggio, davvero piacevole, però non sfocia mai in una chiara occasione da gol e le torri russe, terminali naturali dei cross alti, non ne agganciano una. Dietro, in compenso, la Russia chiude bene e l'attesissimo Salah, il vero asso di spade dei faraoni, non ha spazi per esaltarsi - tant'è vero che il primo vero tiro degno di questo nome arriva al 41'.

Quindi la tragedia. Al primo minuto della ripresa Golovin sparacchia da fuori area e Fathi, per coprire su Dzyba, maldestramente la butta dentro. La macchina egiziana riparte ma la difesa russa fa il suo dovere. Tranne al 56’ quando, in area, consegnano a Salah la palla come servita su un piatto d'argento. Il bomber del Liverpool quasi sorpreso e ha un secondo (fatale) di esitazione: Fernandes dunque rimedia.

Finisse così per la Russia sarebbe comunque un buon risultato, ma di cui andare poco fieri. Invece al 59' Cherishev infila il portiere egiziano al termine di un'azione corale e uno straordinario assist di Fernandes: 3 gol in 2 partite e Russia avanti di due lunghezze.

Ed è qui che l'Egitto sbanda davvero. Così, 3 minuti dopo, arriva Dzyba, aggancia da fuori area, salta l'uomo e trafigge di nuovo il portiere: la Zenit Arena di quella che fu Leningrado esplode e Dzyba ringrazia la curva con un saluto militare.

L'Egitto non ci sta e prova la rimonta. Ma è tutto inutile, serve solo a prendersi un rigore - grazie all'intervento della Var - e dare a Salah la soddisfazione di segnare e incidere la tacca del gol di bandiera. La Russia è di fatto agli ottavi e per la prima volta nella sua storia, da quando si è dissolta l'Unione Sovietica, non perde la seconda partita a un Mondiale.

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  • pubblicato19.06.2018
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