Vincitore dell'Oscar. Vincitore del Grammy. Vincitore di American Music Award. Vincitore del Golden Globe. Vincitore del People's Choice. Una stella sulla Hollywood Walk Of Fame e chi più ne ha più ne metta.
Dopo il distacco dal gruppo dei Commodores, Lionel Richie è diventato uno dei solisti maschili di colore più ricchi degli anni ’80, un’autentica star della musica con cento milioni di dischi venduti, e secondo solo a mostri sacri come Michael Jackson e Prince, che son stati dominatori indiscussi della scena per quasi un decennio. Lionel ha solcato le classifiche pop, con una incredibile sequenza di successi (ben tredici), finiti nelle Top Ten di tutto il mondo. Mentre la sua popolarità aumentava, Richie si allontanò pian piano dalle sue origini R & B, concentrandosi prevalentemente sulle ballate contemporanee, elemento che lo riportò inevitabilmente allo stile degli esordi di carriera.
Dopo il 1987, Richie decide di prendersi una pausa di riflessione artistica, un periodo di stop che lo vede oltretutto impegnato nelle cure per il padre malato, per poi ripresentarsi in una veste rinnovata alla fine degli anni ’90. La vera storia di Lionel è essenzialmente “il sogno americano”.
Lionel Brockman Richie Jr., nasce il 20 giugno 1949 a Tuskegee, Alabama, e cresce nell’omonimo campus dell'Istituto, dove la maggior parte della sua famiglia aveva lavorato per due generazioni. La nonna di Lionel, Adelaide Foster, pianista classica, ha vissuto per 103 anni; Il padre, Lionel Richie Sr., un uomo dal carattere estremamente rigoroso ma al contempo premuroso verso moglie e figli; Deborah la sorella e Alberta, la mamma di Lionel, un insegnante di lingua inglese, coincidenza non casuale se l’artista ha sempre mostrato doti innate, verso l’uso corretto della madrelingua. Un giorno, mentre Lionel camminava nel campus con i pantaloncini da tennis ed un sassofono al seguito, fu avvicinato dai componenti di un gruppo musicale, i Mystics, che gli chiesero se sapesse veramente suonare quello strumento. Lionel rispose di si e così fu invitato a far parte di quella formazione che più tardi, nella seconda metà degli anni ‘70 diventerà The Commodores, un’autentica punta di diamante per la celeberrima Motown.
Richie diede un grandissimo apporto al gruppo in qualità di sassofonista, vocalist, pianista, nonchè autore di quei brani che rimarranno indelebili nella storia della musica pop come "Easy", "Three Times a Lady" e "Still" , invidiando davvero poco alle realtà di quell’epoca, fra i cui nomi spiccano The Supremes, Marvin Gaye, Smokey Robinson, Stevie Wonder, The Temptations e The Jackson 5. Poi però come spesso avviene, nonostante la mancanza di reali attriti nel gruppo, arrivò una flessione all’inizio degli anni ’80, quando Lionel decise di collaborare con artisti esterni, con il cantante country-pop Kenny Rogers ad esempio, oppure ingaggiando quello straordinario duetto con Diana Ross in "Endless Love", che diventò il singolo di maggior successo nella storia della Motown, per esser rimasto in vetta alle classifiche per ben nove settimane. Richie riuscì in pochissimo tempo, a catalizzare tutte le attenzioni del mondo R&B su se stesso, generando però inevitabilmente tensione all'interno dei Commodores, fin a decidere di intraprendere la carriera da solista, prima della fine del 1981.
Il debutto per la Motown, s’intitola semplicemente “Lionel Richie”, un album che viene pubblicato alla fine del 1982 e che ottiene un successo immediato raggiungendo in breve tempo, ben quattro milioni di copie vendute. Ormai la scalata diventa inarrestabile e Lionel, con cinque singoli da top Ten inclusi nell’album “Can’t Slow Down”, vince il Grammy nel 1984 come album dell’anno, con dieci milioni di copie vendute. La canzone “All Night Long” è un autentico inno alla felicità, e diventa il jolly riempipista nelle discoteche di tutto il mondo.
La notorietà di Richie è tale, che viene invitato a esibirsi alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi del 1984 a Los Angeles, uno spettacolare evento trasmesso in tutto il mondo. Nel 1985, Richie si unisce a Michael Jackson e ad altri artisti per il progetto umanitario USA for Africa, e con la registrazione del singolo "We Are the World"; aiuta a raccogliere milioni di dollari destinati alle popolazioni bisognose. Alla fine dell'anno, entra nuovamente nelle classifiche con "Say You, Say Me", un brano registrato per il film White Nights ma non incluso nell'album della colonna sonora. La canzone avrebbe dovuto dare il nome al lavoro in uscita di Richie, ma i ritardi della registrazione fecero si che il titolo venne poi cambiato con “Dancing On The Ceiling”, una bellissima sequenza di brani che però non eguagliò lo stravenduto “Can’t Slow Down”, così come gli altri album che seguiranno.
Nel 2012, Lionel torna alle sue radici uscendo con un LP dal titolo “Tuskegee", che prende nome dalla sua città natale, e non è altro che la rivisitazione dei suoi più grandi successi, interpretati duettando con artisti d’eccezione. L'album ha ottenuto enormi riconoscimenti critici in tutto il mondo, raggiungendo la prima posizione nella classifica Billboard Top 200. Insomma, un artista dalle grandi qualità artistiche ed umane, che sta al passo e continua a soddisfare i fedelissimi fans, attraverso le sue esibizioni live.
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